Evidenza – Pro memoria

ACM ha presentato una interpellanza a risposta scritta per avere dal Sindaco Marco Togni un aggiornamento le mancate bonifiche; il capogruppo consigliere Danzì ha posto solo due semplici domanda : 1) non sono più da fare le bonifiche? 2) se fossero ancora da fare come si intende agire? Qui sotto si può leggere e scaricare copia della lettera.

Leggendo la risposta alla interpellanza si noti all’ultimo paragrafo il richiamo ad una recente delibera regionale dal titolo “Approvazione degli indirizzi tecnico amministrativi per la gestione di discariche ante norma, cessate, abusive”. Proponiamo qui sotto il documento per intero e per estratto da analizzare con attenzione. In seguito ACM confida di possa chiudere questa annosa vicenda.

Ad Ottobre 2022 la novità : Il Comune delibera l’accettazione di un “accordo” che metterebbe fine ad ogni controversia, scritto e accolto in base alla legge 241/1990…

La nostra conseguente interpellanza …

Le risposte del Sindaco alla nostra interrogazione, nel Consiglio Comunale del 21 dicembre 2022

Quesito numero 1.

  1. L’Amministrazione comunale, pur dichiarando come sia una “ragionevole prospettiva che i tre siti in questione abbiano nel tempo perduto la loro offensività ambientale”, prospetta di “programmare ulteriori indagini e nuovi accertamenti diretti e verificare l’attendibilità in concreto di tale ipotesi

QUINDI CHIEDO :

sono già in essere questi programmi di ulteriori indagini e se no, che tempi si prospettano?

Risposta al quesito numero 1.

Le ulteriori indagini e i nuovi accertamenti sono programmati all’interno di tre procedimenti aperti dal responsabile del servizio ambientale la dottoressa Sburlino alla quale è demandata nel rispetto della distinzione tra poteri amministrativi e politici la loro gestione, i procedimenti sono tutt’ora in corso, eventuali ulteriori notizie potranno essere richieste direttamente al funzionario che è sempre disponibile a ricevere i consiglieri

Quesito numero 2.

L’Amministrazione dichiara anche sulla base dello studio di fattibilità a cura dello studio Bellini che sarà opportuno approntare nuovi approfondimenti tecnici e più aggiornati rilievi in modo tale da verificare se si possa pervenire alla elaborazione di nuove analisi di rischio ed in particolare una analisi che “contenga congrue indicazioni circa eventuali futuri sistemi di monitoraggio e di prevenzione da implementare, atti a segnalare tempestivamente, ed eventualmente fronteggiare, l’insorgenza di eventuali situazioni a rischio”

QUINDI CHIEDO :

se l’Amministrazione non ritenga di vincolare strettamente la somma di cui all’accordo alle prossime definizioni di controlli, monitoraggi e interventi eventuali, riservandosi così la possibilità di operazioni rapide e determinanti nel caso di pericoli accertati alla falda in ordine all’indice CSC.

Risposta al quesito numero 2

La somma di cui all’accordo è già vincolata da uno specifico capitolo di spesa creato ad hoc con la variazione di Bilancio approvato in consiglio comunale il mese scorso, anche perché la interpellanza era stata presentata prima quindi, diciamo, che è diventata vecchia, anche a seguito delle spiegazioni che erano già state date.

Quesito numero 3.

  1. L’Amministrazione descrive peraltro le indicazioni della citata DGR del 2021 circa le discariche ante-norma come una serie di considerazioni cui assoggettare i controlli dei tre siti al fine di escludere “ove non risulti necessario secondo la legge e secondo l’interesse pubblico” un più gravoso intervento di messa in sicurezza e/o bonifica, ma “senza che ciò comporti ulteriori oneri a carico della Systema”.

QUINDI CHIEDO :

se l’Amministrazione non veda come molto avvantaggiata la suddetta ditta che, pur nella auspicabile situazione di tranquillità rispetto alla attuale situazione dei tre siti, viene posta in una posizione neutra rispetto al’insorgere di problemi, nonostante l’evidenza degli obblighi assunti negli anni e sostanzialmente non affrontati per questioni economiche, seppur nel frattempo abbia seppur legalmente sfruttato il territorio e di molto ricavato dalla comunque indispensabile gestione delle proprie discariche autorizzate.

Risposta al quesito  numero 3

L’amministrazione ha valutato i propri vantaggi bilanciandoli con i propri e svantaggi e concludendo quanto già chiarito negli atti, ovvero che la l’alto rischio di soccombenza nella procedura arbitrale avrebbe non solo impedito di incassare una somma che garantisce la copertura delle eventuali spese di monitoraggio ma avrebbe ragionevolmente comportato la condanna alle spese di assistenza legale e del collegio arbitrale valutate sommariamente in circa 1 milione sull’importo dell’arbitrato di 110 milioni di euro circa per una differenza quindi di ben 1 milione e 700 mila euro; aggiungiamo che l’accordo ha consentito la definizione in via transattiva non sono delle controversie pendenti avrà il comune delle società sistema ambiente Spa ma anche nel giudizio pendente tra il Comune la Provincia di Brescia e conseguentemente ha reso possibile la conclusione del procedimento di formazione del nuovo piano cave della Provincia di Brescia.

Quesito numero 4.

  1. Nel corso degli anni varie questioni hanno interessato anche i rapporti con i proprietari dei terreni di cui ai siti in oggetto e non ci è chiaro se e quali scelte possano emergere dall’intesa tra le altre parti in causa.

QUINDI CHIEDO :

se l’Amministrazione abbia ottemperato o se interverrà, anche per chiudere qualsiasi azione legale ulteriore, all’opportunità di concludere anche le questioni intercorrenti con detti proprietari.

Risposta al quesito numero 4

Il Comune non è a conoscenza di questioni intercorrenti tra le parti.

Quesito numero 5.

  1. Infine, tralasciando le altre parti in causa, correlate nell’accordo soprattutto per questioni inerenti la Provincia ed il Piano Cave,

CHIEDO INFINE:

se e in quale modo il Consiglio comunale, nella sua integrità o nella competente Commissione consiliare, sarà messo nella condizione di essere compiutamente e periodicamente aggiornato sull’evolversi della questione bonifiche mancate e forse non più obbligatorie.

Risposta al quesito numero 5

Ribadisco che i procedimenti amministrativi sono in corso, l’accesso alle informazioni dell’esito di tali procedimenti avverrà come previsto dalla norma ovvero con l’assunzione di atti monocratici da parte del responsabile ovviamente restando il diritto di accesso agli atti previsto a favore del Consigliere Comunale.

La interpellanza degli altri gruppi di minoranza successiva alla nostra …

Le risposte del Sindaco

Risposta alla domanda numero 1

Non vi è alcun dubbio che nell’approvare l’accordo il Sindaco con la Giunta si è assunta la piena responsabilità politica ed amministrativa che gli compete, ogni altra iniziativa sarebbe stata al di fuori della competenza di legge.

Risposta al quesito numero 2

La somma riconosciuta da Sistema è frutto della trattativa che come tale si è basata su reciproche concessioni; l’Amministrazione ha valutato i propri vantaggi bilanciandoli con i propri e svantaggi e concludendo quanto già chiarito negli atti, ovvero che l’alto rischio di soccombenza nella procedura arbitrale avrebbe non solamente impedito di incassare una somma che garantisce la copertura dell’ eventuale spese di monitoraggio ma avrebbe ragionevolmente comportato la condanna alle spese di assistenza legale e del collegio arbitrale valutate sommariamente in 1 milione di euro complessivi sull’importo dell’arbitrato di circa stimato in 110 milioni euro per un differenza quindi di 1 milione e 700 mila euro; aggiungiamo che l’accordo ha portato anche alla risoluzione del contenzioso aperto con la Provincia;  la valutazione di impatto ambientale dell’ATE45 alla soluzione amministrativa individuata per sbloccare l’ATE45, aggiungo anche che va ricordato assolutamente il perché Sistema di fatto ha chiesto l’arbitrato, è semplicemente stato un fallo di reazione alla causa intentata dall’Amministrazione precedente senza alcun fondamento , tanto più che il giudice ha ricassato questo basato sulla ex articolo 700, cioè ch non vi era da parte di Sistema alcun obbligo di intervenire per una cifra 110 milioni di euro, anche perché la relazione allegata dal tecnico incaricato dalla precedente Amministrazione non ha dato dimostrazione che vi fosse un carattere di necessità e di urgenza ambientale.

Risposta al quesito numero 3

La natura dell’originaria obbligazione di Sistema non è chiara, tant’è che si è arrivati all’arbitrato altrimenti non si sarebbe alla posizione giuridica del Comune, già debole in partenza per le oggettive incertezze sull’obbligo di Sistema a fare intervento di rimozione di rifiuti, che in base al precedente quadro normativo sembrava l’unico percorso immaginabile, è stata ulteriormente indebolita dall’entrata in vigore delle norme regionali che prevedono la rimozione dei rifiuti come extrema ratio perché se prima delle norme regionali non era chiaro a chi spettasse l’obbligo dell’intervento previsto, ma l’intervento previsto era quello di rimozione. Dopo le norme è mutato integralmente il quadro tecnico amministrativo di riferimento. Il guadagno di Sistema derivante dalla firma dell’accordo può essere individuato nell’aver dato una corretta definizione alla soluzione delle obbligazioni assunte nei confronti del Comune di Montichiari.

Risposta al quesito numero 4

Il Comune ha stimato un costo di monitoraggio di 1 milione di euro, Sistema invece aveva inizialmente valutato importi notevolmente inferiori; la stima del Comune esposta nella relazione dell’ingegner Bellini ha tenuto conto della situazione accertata dalla fame della falda anche da parte della Provincia con un’indagine su area vasta e anche la parte di ARPA le indagini confermano che nell’ultimo decennio non ci sono stati rilasci di contaminanti nelle acque sotterranee.